IL
PROSSIMO 9 SETTEMBRE, IN OCCASIONE DELLA GIORNATA DI COMMEMORAZIONE DELLO
SBARCO DELLE TRUPPE ALLEATE, APRE AD EBOLI IL MUSEUM
OF OPERATION AVALANCHE.
IL
SINDACO DI EBOLI MARTINO MELCHIONDA:
“ SI TRATTA DI UN’INIZIATIVA IMPORTANTISSIMA,
DI CUI TUTTI DOBBIAMO ESSERE CONSAPEVOLI. IL MOA RISPONDE AD UN’IDEA MODERNA DI
MUSEO, INTESO COME LUOGO DIDATTICO, DI ELABORAZIONE CULTURALE, DI RICERCA E
FORMAZIONE”
Venerdì 31 agosto, presso l’aula consiliare del Comune di Eboli, si è tenuta
la conferenza stampa di presentazione del “Museum of Operation Avalanche” - MOA – che verrà
inaugurato il prossimo 9 settembre, alle ore 18:00, nelle sale del Complesso Monumentale
di Sant’Antonio di Eboli.
Durante
la conferenza stampa sono intervenuti Giuseppe Fresolone, ricercatore di storia
contemporanea presso l’Università degli Studi di Salerno, il presidente della
Sophis Marco Botta, il responsabile del settore Cultura del Comune di Eboli
Agostino Mastrangelo, il noto storico Angelo Pesce, Franco Manzione, da tempo cultore di storia
locale, e il Sindaco di Eboli Martino Melchionda.
Nel settembre del 1943, durante
la Seconda Guerra Mondiale, il
litorale salernitano fu protagonista di un evento unico nella storia del
Mediterraneo, superato, per importanza, solo dallo Sbarco in Normandia.
Il Comune di Eboli ha dunque deciso di destinare una delle sue
strutture più importanti - il Complesso Monumentale di Sant’Antonio - ad
ospitare il Museum of Operation Avalanche
(MOA), il cui allestimento prevede
armi e cimeli dei quattro eserciti protagonisti, documenti e immagini dell’epoca,
una mostra di fotografie storiche provenienti dall’archivio di Angelo
Pesce ed un sala emozionale con un
plastico dinamico ed interattivo, unica nel suo genere nel meridione d’Italia,
dove i visitatori potranno rivivere le fasi salienti degli avvenimenti bellici
che ebbero come scenario la Piana del Sele.
Grazie alla collaborazione della Sophis e delle altre associazioni
coinvolte - a cui è stata affidata la gestione del museo, ospitato nel piano
terra del complesso monumentale - il MOA, diventerà un vero e proprio spazio
creativo, nel quale si alterneranno nel corso dell’anno attività di grande
spessore artistico e culturale, mostre, iniziative di divulgazione, formazione
ed itinerari turistici alla scoperta delle vicende storiche che hanno avuto
come teatro il territorio campano.
“Dopo l’esperienza dello
scorso anno – ha dichiarato Giuseppe
Fresolone – finalmente dopo settant’anni
vede la luce la prima struttura permanente che rievoca uno degli eventi più importanti
della nostra storia: lo sbarco degli
alleati. La dimensione e la prospettiva del
MOA non è solo quella di un museo locale, ma presenta tutte le potenzialità per diventare un museo
della memoria storica di importanza continentale e, dunque, un grande
attrattore culturale e turistico. La sinergia tra privato e
amministrazione oggi rappresenta un valido connubio per ottenere importanti
risultati”.
Durante la conferenza stampa è intervenuto lo storico Angelo Pesce, esperto
di storia contemporanea: “Ringrazio tutti
per avermi coinvolto in questa splendida avventura. Visitando questa mattina il museo,
dove fervono i preparativi, ho potuto assistere alla realizzazione di un sogno,
nato venti anni fa, quando ho iniziato ad occuparmi dell’Operation Avalanche,
quando ancora veniva, ingiustamente, trascurata e ridotta a poche righe sui
libri di storia. Si tratta di un sogno condiviso
dall’Amministrazione Comunale di Eboli, dalla Sophis e dalle tante persone che
volontariamente hanno investito le proprie energia. Per quanto mi riguarda, continuerò
ad offrire, insieme alle fotografie esposte nel museo, tutto il mio impegno affinché esso
diventi un importante punto di riferimento storico”.
“ Ringrazio il Sindaco di Eboli – interviene
Marco Botta - per la grande possibilità
offerta a Sophis. Le nostre attività inizieranno già prima dell’inaugurazione
del museo. Difatti, il 5 settembre inizia un corso gratuito, al quale ci sono numerose
adesioni, volto alla formazione di operatori museali volontari. Insomma, il MOA sarà un contenitore
di attività di formazione, didattiche - rivolte soprattutto alle scuole del
nostro territorio - e culturali. Non a
caso, l’inaugurazione prevede un importante evento: MOArt, realizzato da
Officina 31, a cui rivolgo i miei ringraziamenti.”
“Nel 2003, - dichiara Franco Manzione – in occasione del sessantesimo anniversario dello sbarco, Angelo Pesce
metteva a disposizione i suoi scatti in una mostra. Oggi, a distanza di dieci anni,
arriva un museo permanente interamente dedicato ad uno degli eventi più
importanti della nostra storia, Si tratta di un traguardo importante”.
Il Sindaco di Eboli Martino
Melchionda chiude la conferenza stampa e dichiara: “ Ringrazio
tutti i presenti e coloro che stanno spendendo le proprie energie in questo ambizioso
progetto. Siamo dinanzi ad un’iniziativa
molto importante, e vorrei che tutti ne fossero consapevoli. Un primo importante passo è stato
compiuto l’anno scorso, grazie ad un progetto cofinanziato dalla Regione
Campania e dai comuni del PASS - Partenariato Ambiente e Sviluppo Sostenibile -
di cui Eboli è capofila. Grazie a questo progetto si è potuta svolgere la celebrazione
del settembre 2011, e realizzare una importante sala emozionale, cuore del
museo. A distanza di un anno, ci
ritroviamo ad inaugurare il MOA, nato dalla sinergia tra Amministrazione,
Sophis, studiosi ed associazioni.
Mi preme chiarire che l’Amministrazione
non affida, ma, avvalendosi del prezioso aiuto della Sophis, resta pienamente
protagonista. Il MOA non è un semplice luogo
statico di rappresentazioni visive, esso risponde ad un’idea moderna di museo,
inteso come un laboratorio, un luogo didattico, di elaborazione culturale, di ricerca e di formazione. Un’ultima considerazione. Ho letto,
in questi giorni, alcune considerazioni fatte da esponenti politici
d’opposizione, relative ad un’estate ebolitana descritta come spenta e priva di
iniziative. E’ una descrizione che non risponde assolutamente alla realtà dei
fatti. Mi auguro, pertanto, che l’avvio di un progetto così importante, che guarda
al futuro, sia vissuto con adeguato orgoglio, soddisfazione e partecipazione.
Iniziative come queste vanno sostenute ed incoraggiante, innanzitutto dalla
comunità locale.”
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